PEDAGOGIA - UMANISTI ITALIANI ED EUROPEI

 UMANISTI ITALIANI ED EUROPEI




LE IDEE PEDAGOGICHE
I CAPISALDI DELLA PEDAGOGIA UMANISTICA
- la nuova concezione della natura e dell'esperienza (ricerca scientifica/arti occulte)
- il "realismo" politico, il distacco tra l'agire politico e la riflessione filosofica
- ricerca del VERO, ricerca continua
- orientamento al futuro studiando i grandi classici
- creatività e autonomia

LA SCUOLA CENTRO CULTURALE E CIVILE
Con la cultura umanistica si ha una nuova organizzazione della SCUOLA. Si studiavano i grandi classici (Platone, Cicerone, ecc.) in particolare Quintiliano. Era fondamentale l'eloquenza. Lo studio era ELITARISTICO, quindi non per tutta la società. Quindi si passa dalle UNIVERSITÁ ai COLLEGI.  

LA TRASFORMAZIONE DELLE UNIVERSITÁ
C'è molta iniziativa alla costruzione di nuove università, molte sedi si moltiplicano e cade l'EGEMONIA delle università più antiche.

UNA SCUOLA A "TEMPO PENO"
Per gli umanisti lo studio era un impegno attivo. Quindi riorganizzarono gli orari scolastici, costruendo CASE (collegi) dove gli allievi erano sempre a contatto con i maestri che trasmettevano loro il sapere e promuovevano lo sviluppo morale degli allievi. Avviene quindi un nesso tra CULTURA e MORALE

IL RISPETTO PER GLI ALLIEVI 

Gli umanisti davano libertà agli allievi, potevano esprimere la loro creatività, davano valore educativo ai giochi. Vi era anche tempo libero, e questa permissività era una caratteristica dell’umanesimo. 


TRATTATI PEDAGOGICI E SCUOLE UMANISTICHE IN ITALIA 

I PRIMI UMANISTI 

Le origini dell’umanesimo sono in Italia. Alcuni precursori sono Dante, Petrarca, San Bernardino, che vede un’educazione mite e benevola (rapporto genitori figli meno severo, studio per la vita, buona volontà e autodisciplina).

  • PIETRO PADI VERGERIO: fu il primo autore del trattato di indole pedagogica nel quale enunciava i valori fondamentali della cultura.

  • MAFFEO VEGIO: Autore del “ L’educazione dei figli e loro buoni costumi“ Dove propone l’esempio di EQUILIBRIO della madre di Agostino

Dalle opere umanistiche emergono questi punti: 

  • L’educazione è legata all’azione che fa crescere interiormente il giovane

  • Lo sviluppo personale è segnato dall’armonia tra intelligenza ed esercizio fisico

  • Educare significa attendere e usare con moderazione l’autorità

  • La lettura e riflessione sono le discipline più importanti

  • L’educazione letteraria è connessa a quella religiosa

  • Gli autori si riferiscono a ceti alti e aristocratici


LE SCUOLE-CONVITTO

Furono inaugurate da Gasparino Barzizza, poi Guarino Veronese, i loro principi pedagogici non si discostano da quelli umanistici (atmosfera serena, ideale ciceroniano, letterature classiche).


LA SCUOLA DI VITTORINO DA FELTRE 

Lui è un fondatore di un convitto di saggezza e umanità (accedevano i meritevoli, anche se non benestanti).la sua casa venne chiamata ZOIOSA (giocosa). Si facevano attività sportive, musicali quindi seguiva ideali umanistici.

 

VERSO IL RINASCIMENTO: GLI UMANISTI DI SECONDA GENERAZIONE 

NUOVI MAESTRI 

Dal XV secolo ci fu una seconda generazione di maestri: Leon Battista; Baldassarre Castiglione = verso ideali rinascimentali e sensibilità su tematiche di vita sociale.


LEON BATTISTA ALBERTI E L’EDUCAZIONE FAMILIARE (1404-1472) 

Si occupò della vita familiare, dove i genitori si occupavano dell’educazione dei figli cercando di mantenere un distacco emotivo e sentimentale (dovuto anche all’elevata mortalità infantile). Alberti si occupa dell’azione, economia e lavoro. Lui scrive in volgare. Parla  inoltre dell’autorevolezza dei genitori e della virtù.


BALDASSARRE CASTIGLIONE E LA FORMAZIONE DELL’UOMO DI CORTE 

Scrive sulle regole della vita di corte, presenza fisica, coraggio, eleganza, saggezza e dignità. Col tempo tutto ciò prese valore e rimase solo l’ideale delle buone maniere o galateo.


L’EUROPA UMANISTICA E RINASCIMENTALE

I “FOCOLAI” UMANISTICI EUROPEI 

L’umanesimo nasce in Italia nel 300, ma ci furono altri luoghi europei. In Europa settentrionale, un movimento umanista era quello “i fratelli della vita comune“. (Partecipanti erano Geert Groote, Kempis), loro compiono un grande RINNOVAMENTO RELIGIOSO e di PURIFICAZIONE. Per loro l’educazione si basava su: movimento, eloquenza, religione e morale. 


ERASMO DA ROTTERDAM 

La sua opera principale è “l’elogio della follia“, dove spiega il suo ideale morale e culturale, improntato ad una sobrietà e semplicità spirituale, lui resta cattolico. Sosteneva l’umanesimo (studio dei classici, rapporto mite tra maestro e allievo, caratteristica psicologica). 


JEAN LUIS VIVES E L’EDUCAZIONE POPOLARE

Sosteneva l’educazione popolare, in particolare delle donne. Elaborò un curriculum scolastico molto dettagliato e presta molta attenzione alla vita mentale degli allievi.


RABELAIS

La sua opera è un ciclo di romanzi, fantastico, comico e a quel tempo censurato. Per lui nell’educazione e insegnamento deve esserci più libertà possibile verso l’allievo. 


MONTAIGNE 

La sua opera è una raccolta di saggi dove vi è il suo pensiero. Propone uno sguardo aristocratico e antidogmatistico. 


PEDAGOGIA E RIFORME RELIGIOSE 

RIFORMA PROTESTANTE E UMANESIMO 

Dal 500 la riforma protestante si intreccia con l’umanesimo. Le figure principali furono Calvino e Lutero.


TRA LUTERO E CALVINO

Lutero si formò nell’ordine agostiniano, ma si staccò perché controverso al cattolicesimo. Con la sua riforma si diffonde l’alfabetizzazione. Si diffonde così il luteranesimo. Una diffusione simile l'ha avuta il calvinismo. Da Calvino.



L’EDUCAZIONE CATTOLICA

Con il “concilio di Trento“ si ebbe una riforma cattolica. Qui si è avviata la riflessione moderna sull’educazione.


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